Sfida tra città e campagna nella Cina al tempo della crisi - Attualità - Associna Forum

Autore Topic: Sfida tra città e campagna nella Cina al tempo della crisi  (Letto 1018 volte)

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libero

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Sfida tra città e campagna nella Cina al tempo della crisi
« il: 27 Gennaio, 2010, 17:31:28 pm »
La sfida tra città e campagna nella Cina al tempo della crisi

Passata la bufera economica, sulla stampa locale torna in discussione tutta la politica di salvataggio dell’economia nazionale basata sull’intervento pubblico. Una novità per un Paese abituato a severe censure di pensiero.

http://www.terranews.it/news/2010/01/la ... ella-crisi
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da libero »

MBC

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Re: Sfida tra città e campagna nella Cina al tempo della cri
« Risposta #1 il: 27 Gennaio, 2010, 17:45:12 pm »
Citazione da: "libero"
La sfida tra città e campagna nella Cina al tempo della crisi

Passata la bufera economica, sulla stampa locale torna in discussione tutta la politica di salvataggio dell’economia nazionale basata sull’intervento pubblico. Una novità per un Paese abituato a severe censure di pensiero.

http://www.terranews.it/news/2010/01/la ... ella-crisi

in cina esiste da mo?due correnti di pensiero: una destra e piu incline al capitalismo e una di sinistra, e piu incline allo stato. Tanto che quasi  meta delle grandi aziede cinesi fresche di privatizzazione hanno ai vertici dei loro direttivi intelletuali con un background di economia politica (  131 su 274) e ovviamente piu inclinii ad una crescente privatizzazione.

Ora sembra che il modello capitalistico tutto roientato alle riforme, all occidentalizzazione sia subendo un ripensamento. Se lòosannato (da cttv che nel 2002 gli conferi il titolo di economista dellòanno.i) professore  Zhang Weiying affermo che la "l economia pianificata e?il fondamento del despotismo politico", sembra che recentemente non abbia piu riscontrato la popolarita di cui godeva: probabilmente cio ha influeit anche la cirsi finanziaria.

Comunque gli intelletuali in cina hanno un ruolo di primo piano, che in italia si sognano: vengono "realmente" ascoltati dai politici e leader.

Personalita come  Wang Hui e Zhang Weiying, Yu Keping e Pan Wei, Zheng Bijian e Yan Xuetong  conosciuti solo in Cina(ma i cui "effetti" si fanno sentire anche al di fuori dei confini cinesi!) ,  trovano sempre un orecchio nel governo attento ai loro piani di riforma e anche loro si ritrovano nel atavica lotta tra destra e sinistra,che coinvolge  il grado di intervento dello stato nell economia,che forma devono avere le riforme e quale il potere.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da MBC »
C'è un elemento che ha rovinato questo forum. E' stato lasciato libero di agire usando modalità di dialogo che vengono usate in politica (ex PCI). Negare sempre tutto a favore dell'ideologia, mettere in bocca agli altri cose mai dette. Caos.

Rigira tutte le frittate e prende gli utenti per sfinimento. Che alla fine sbroccano.

Razzista contro gli italiani (è italiano), cerca di mettere indigeni e migranti l'uno contro l'altro. Creando divergenze.

E Associna ringrazia.

Il suo nick è cavallo.

libero

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« Risposta #2 il: 02 Marzo, 2010, 17:15:34 pm »
Cina, citta' ricche e campagne povere
Lo dicono i dati dell'Ufficio Centrale di Statistica di Pechino
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 75920.html

Venti di riforme sociali scuotono la Cina
http://blog.panorama.it/mondo/2010/03/0 ... o-la-cina/
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da libero »

destiny

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Re: Sfida tra città e campagna nella Cina al tempo della cri
« Risposta #3 il: 02 Marzo, 2010, 17:23:15 pm »
Citazione da: "MBC"
Citazione da: "libero"
La sfida tra città e campagna nella Cina al tempo della crisi

Passata la bufera economica, sulla stampa locale torna in discussione tutta la politica di salvataggio dell’economia nazionale basata sull’intervento pubblico. Una novità per un Paese abituato a severe censure di pensiero.

http://www.terranews.it/news/2010/01/la ... ella-crisi
in cina esiste da mo?due correnti di pensiero: una destra e piu incline al capitalismo e una di sinistra, e piu incline allo stato. Tanto che quasi  meta delle grandi aziede cinesi fresche di privatizzazione hanno ai vertici dei loro direttivi intelletuali con un background di economia politica (  131 su 274) e ovviamente piu inclinii ad una crescente privatizzazione.

Ora sembra che il modello capitalistico tutto roientato alle riforme, all occidentalizzazione sia subendo un ripensamento. Se lòosannato (da cttv che nel 2002 gli conferi il titolo di economista dellòanno.i) professore  Zhang Weiying affermo che la "l economia pianificata e?il fondamento del despotismo politico", sembra che recentemente non abbia piu riscontrato la popolarita di cui godeva: probabilmente cio ha influeit anche la cirsi finanziaria.

Comunque gli intelletuali in cina hanno un ruolo di primo piano, che in italia si sognano: vengono "realmente" ascoltati dai politici e leader.

Personalita come  Wang Hui e Zhang Weiying, Yu Keping e Pan Wei, Zheng Bijian e Yan Xuetong  conosciuti solo in Cina(ma i cui "effetti" si fanno sentire anche al di fuori dei confini cinesi!) ,  trovano sempre un orecchio nel governo attento ai loro piani di riforma e anche loro si ritrovano nel atavica lotta tra destra e sinistra,che coinvolge  il grado di intervento dello stato nell economia,che forma devono avere le riforme e quale il potere.


Si ma sono secoli che ne discutiamo....

Ricorda gli intellettuali durante i ming, i qing... e l'assolutismo di Kaixing e soci... compagnia bella.. tanto per intenderci!

Siamo sempre li.....

Io credo che la favola cinese si spezzerà se troppi ricchi cammineranno per le strade del regno di mezzo...

Oltretutto "IMPARATI" dagli africani all'uso del macete e del linciaggio... ohhh mio Dio...cosa ci aspetta!
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da destiny »