vediamo se almeno stavolta si riesce a capire.... - page 8 - Attualità - Associna Forum

Autore Topic: vediamo se almeno stavolta si riesce a capire....  (Letto 20881 volte)

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destiny

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« Risposta #105 il: 26 Febbraio, 2010, 13:46:47 pm »
Citazione da: "cavallo"
destiny, se per "governo unico" intendi una integrazione fra grandi istituzioni sovrannazionali (fase intermedia) americane (di cui gli USA saranno SOLO una parte), euromediterranee (di cui l'Europa sarebbe solo una parte) ed estremorientali penso che, se non si arrivera' allo scontro, questa sarebbe la tendenza piu' ovvia.
se invece parli di un solo vero governo multinazionale o della delega dei poteri di governo ad una entita' stile ONU, credo che non avverra' mai

quanto alla NATO, ovviamente in questo contesto fa la figura del dinosauro.... e non sa neppure far fronte a 4 straccioni in Afghanistan, non appoggiati da alcuna potenza medio-grande....


Parlo di un governo unico a delega aliena...

 :roll:  :roll:  :roll:


Ricorda Cavallo, sei una mucca in una stalla che non sa di essere osservata da una miriade di occhi!

 :-D  :-D

Scherzi a parte.... vedremo!   Non credo che Cina, EU e USA arriveranno mai a lanciarsi missili o a scannarsi...
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da destiny »

cavallo

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« Risposta #106 il: 26 Febbraio, 2010, 14:10:33 pm »
tu invece, huangi, georgemosse, baobao, miaoumiaou etc, concentrati sul prossimo ban che ti aspetta e vedi quanta dignita' acquisisci e che figura fai rientrando ogni volta con un nickname diverso solo per il gusto di essere cacciato via di nuovo dagli admins (non da me)....sempre, all'infinito....
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cavallo »
"anche se voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti" (Fabrizio De André)

MBC

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Re: vediamo se almeno stavolta si riesce a capire....
« Risposta #107 il: 26 Febbraio, 2010, 14:20:59 pm »
Citazione da: "cavallo"
http://www.repubblica.it/esteri/2010/02/22/news/cina_libro_jacques-2389302/

"Opporsi alla Cina è inutile
è già pronta a guidare il mondo"

 
Martin Jacques

NEW YORK - "When China rules the world", quando la Cina governerà il mondo. Un titolo che è un pugno nello stomaco. O un incubo. Sarà per questo che il saggio di Martin Jacques, uscito in Inghilterra e negli Stati Uniti, è stato tradotto in Cina, Taiwan, Giappone, Indonesia, ma in nessun paese dell'Europa continentale? E' troppo duro per noi confrontarci con le tesi di Jacquesò "L'Europa  -  sorride lo studioso britannico  -  ha abbandonato lo sforzo di elaborare un'idea del futuro. Ai cinesi sa esprimere solo una serie di lamentele che si possono riassumere in una sola: perché non siete come noi?"

Ma in questo libro lei non fa sconti neppure all'America. Nel sottotitolo evoca "la fine del mondo occidentale e la nascita di un nuovo ordine globale". La classe dirigente Usa pu? accettare questa prospettiva?
"Gli Stati Uniti sono impreparati di fronte all'ascesa della Cina. Non l'hanno capita, ne hanno sottovalutato la portata. Solo dall'ultima crisi finanziaria le élite americane hanno cominciato ad avvertire il declino del loro paese. Non molto tempo prima, si cullavano ancora in un'idea d'invincibilità. C'è stata da parte delle élite americane una diabolica incomprensione della storia".

Che cosa fa velo, per capire la Cina?
"Il fatto di averla considerata una nazione destinata a un futuro come il nostro, cioè a diventare una società simil-occidentale. E' stata dedicata scarsa attenzione alla possibilità che la Cina, pur trasformandosi, rimanga profondamente diversa da noi. L'America non è attrezzata ad accettare una diversità così radicale".

Il viaggio di Obama in Cina a novembre fu preceduto da enormi aspettative, si parlò della nascita di un G2. Da quel momento in poi tutto è andato storto. Copenaghen, Google, Taiwan, Tibet: la Cina è diventata "la potenza che dice no", agli occhi dell'Occidente.
"Le reazioni a quel viaggio sono emblematiche di quanto la classe dirigente e l'opinione pubblica americana siano impreparate. Obama è stato accusato di essere troppo cauto. Invece è stato realistico, ha tenuto conto dei nuovi equilibri di potere. Le priorità dei dirigenti di Pechino sono chiare. Al primo posto c'è la crescita economica indispensabile per sradicare la povertà ancora estesa in ampie aree del paese. Al secondo posto, e di conseguenza, la Repubblica Popolare deve garantirsi le relazioni internazionali più favorevoli per perseguire il primo obiettivo. Inclusa una relazione positiva con gli Stati Uniti. All'interno di questo rapporto, è vero che la Cina si è fatta più sicura di sé, più determinata, più consapevole dei nuovi rapporti di forze. I cinesi sono straordinariamente pazienti. Hanno un visione a lungo termine. Anzi: lunghissimo".

Nel suo saggio lei proietta un'ascesa della Cina ben oltre la sfera economica, politica, militare. Ma perché la Cina possa davvero dominare il mondo, dovrà competere con l'America anche sul terreno culturale. Pu? farlo?
"La Cina ha una civiltà ben più ricca degli Stati Uniti. La sua tradizione di uno Stato centrale ha duemila anni di storia. Altri aspetti della sua civiltà sono molto più antichi. Ha una delle lingue più ricche e più antiche del mondo. Per proiettarsi all'esterno con una capacità egemonica occorrono avere risorse culturali e modernità. La cerimonia inaugurale delle Olimpiadi di Pechino nell'agosto 2008 fu un interessante esempio di come la Cina adesso possa rielaborare la propria storia proponendola attraverso le tecniche di comunicazione e di spettacolo più moderne".

Resta una diversità irriducibile, che ci rende difficile accettare la prospettiva di un'egemonia cinese: abbiamo valori incompatibili, la democrazia liberale e i diritti umani.
"Per questa ragione l'Occidente sarà il più refrattario alla penetrazione culturale cinese, e cercherà di resistere. La Cina ha meno da offrirci. Ma ha già compiuto delle avanzate notevoli in tutto il resto del mondo. Nei paesi emergenti la Cina rappresenta una valida alternativa a quel modello che fu definito il "Washington consensus". In particolare durante l'ultima crisi economica, Pechino ha dato ulteriori prove di avere uno Stato molto efficiente, più efficiente dei nostri. In futuro tutto il dibattito sul ruolo dello Stato dovrà tener conto del modello cinese. L'egemonia è fatta anche di questo: istituzioni che danno risultati".

Come dovrebbe comportarsi l'Occidente?
"L'Occidente vede se stesso come la più cosmopolita fra tutte le culture. E' un curioso rovesciamento: in realtà siamo i più provinciali. Tutte le altre civiltà, dal XVIII secolo in poi hanno dovuto confrontarsi con un avversario più forte. La colonizzazione europea, poi l'americanizzazione, hanno sottoposto gli altri a uno sconvolgimento. Sono stati costretti, anche con la forza, a "diventare cosmopoliti". Noi non siamo passati attraverso questa esperienza. Di conseguenza siamo i più ignoranti. L'ascesa della Cina sarà per noi un apprendimento. Ci saranno aspetti che non amiamo affatto di quella civiltà, altri che scopriremo interessanti. Lo spostamento del potere dagli Stati Uniti verso la Cina è un processo secolare, inevitabile. Non dipende dalle singole scelte, o dai singoli errori, che questa o quella Amministrazione americana pu? fare. Sono in movimento forze più profonde, che vanno al di là dell'influenza dei nostri leader".


chiaro o no?

per evitare eventuali polemiche ecco chi e' l'autore (non certo un noto ex-maoista alla Brandirali):
http://en.wikipedia.org/wiki/Martin_Jacques

a prescindere della paronoia di chi ha aperto questa discussione.Paranoia che lo porta a vedere possibili razzisti e sinofobi OVUNQUE,e in questo non solo si preclude una discussione seria, in quanto la sua ignoranza sull argomento paventata dall arroganza della maesstrina puo soltanto provocare flames a non finire e risposte ironiche...

Cmq credo purtroppo (anche se cavallo pensa il contrario, ma io mi auguro vivamente che la cina continui  e divenga presto una vera superpotenza: anche perche ho degli interessi miei personali che cosi avvenga) che sul lungo termine la Cina non riuscira a venir a capo con tutti i suoi problemi: differenza tra poveri e ricchi sempre piu ricchi, corruzione insita nel sistema che solo una democrazia nord-europea potrebbe risolvere, problemi con le minoranze ( che a differenza di quello che sostiene cavallo, che in cina c e stato nel 1979...,e?sotto gli occhi di tutti quelli che in Cina ci vivono!), consumo interno troppo debole e concentrato solamente in quei grandi centri urbani che tutti conoscono....
Una soluzione,come mi disse il mio compagno di apartamento taiwanese che ha un PHD in economia e che per retaggio culturale (in quanto cinese) penso ne sappia qualcosa di me, te(cavallo) e altri messi assieme, sarebbe una federazione: e cioe enfatizzare lò??autonomia delle provincie.Autonomia che in pratica gia hanno!In quanto la Cina e?molto meno centralista che l India.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da MBC »
C'è un elemento che ha rovinato questo forum. E' stato lasciato libero di agire usando modalità di dialogo che vengono usate in politica (ex PCI). Negare sempre tutto a favore dell'ideologia, mettere in bocca agli altri cose mai dette. Caos.

Rigira tutte le frittate e prende gli utenti per sfinimento. Che alla fine sbroccano.

Razzista contro gli italiani (è italiano), cerca di mettere indigeni e migranti l'uno contro l'altro. Creando divergenze.

E Associna ringrazia.

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Re: vediamo se almeno stavolta si riesce a capire....
« Risposta #108 il: 26 Febbraio, 2010, 14:30:32 pm »
Citazione da: "MBC"
Citazione da: "cavallo"
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"Opporsi alla Cina è inutile
è già pronta a guidare il mondo"

 
Martin Jacques

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Ma in questo libro lei non fa sconti neppure all'America. Nel sottotitolo evoca "la fine del mondo occidentale e la nascita di un nuovo ordine globale". La classe dirigente Usa pu? accettare questa prospettiva?
"Gli Stati Uniti sono impreparati di fronte all'ascesa della Cina. Non l'hanno capita, ne hanno sottovalutato la portata. Solo dall'ultima crisi finanziaria le élite americane hanno cominciato ad avvertire il declino del loro paese. Non molto tempo prima, si cullavano ancora in un'idea d'invincibilità. C'è stata da parte delle élite americane una diabolica incomprensione della storia".

Che cosa fa velo, per capire la Cina?
"Il fatto di averla considerata una nazione destinata a un futuro come il nostro, cioè a diventare una società simil-occidentale. E' stata dedicata scarsa attenzione alla possibilità che la Cina, pur trasformandosi, rimanga profondamente diversa da noi. L'America non è attrezzata ad accettare una diversità così radicale".

Il viaggio di Obama in Cina a novembre fu preceduto da enormi aspettative, si parlò della nascita di un G2. Da quel momento in poi tutto è andato storto. Copenaghen, Google, Taiwan, Tibet: la Cina è diventata "la potenza che dice no", agli occhi dell'Occidente.
"Le reazioni a quel viaggio sono emblematiche di quanto la classe dirigente e l'opinione pubblica americana siano impreparate. Obama è stato accusato di essere troppo cauto. Invece è stato realistico, ha tenuto conto dei nuovi equilibri di potere. Le priorità dei dirigenti di Pechino sono chiare. Al primo posto c'è la crescita economica indispensabile per sradicare la povertà ancora estesa in ampie aree del paese. Al secondo posto, e di conseguenza, la Repubblica Popolare deve garantirsi le relazioni internazionali più favorevoli per perseguire il primo obiettivo. Inclusa una relazione positiva con gli Stati Uniti. All'interno di questo rapporto, è vero che la Cina si è fatta più sicura di sé, più determinata, più consapevole dei nuovi rapporti di forze. I cinesi sono straordinariamente pazienti. Hanno un visione a lungo termine. Anzi: lunghissimo".

Nel suo saggio lei proietta un'ascesa della Cina ben oltre la sfera economica, politica, militare. Ma perché la Cina possa davvero dominare il mondo, dovrà competere con l'America anche sul terreno culturale. Pu? farlo?
"La Cina ha una civiltà ben più ricca degli Stati Uniti. La sua tradizione di uno Stato centrale ha duemila anni di storia. Altri aspetti della sua civiltà sono molto più antichi. Ha una delle lingue più ricche e più antiche del mondo. Per proiettarsi all'esterno con una capacità egemonica occorrono avere risorse culturali e modernità. La cerimonia inaugurale delle Olimpiadi di Pechino nell'agosto 2008 fu un interessante esempio di come la Cina adesso possa rielaborare la propria storia proponendola attraverso le tecniche di comunicazione e di spettacolo più moderne".

Resta una diversità irriducibile, che ci rende difficile accettare la prospettiva di un'egemonia cinese: abbiamo valori incompatibili, la democrazia liberale e i diritti umani.
"Per questa ragione l'Occidente sarà il più refrattario alla penetrazione culturale cinese, e cercherà di resistere. La Cina ha meno da offrirci. Ma ha già compiuto delle avanzate notevoli in tutto il resto del mondo. Nei paesi emergenti la Cina rappresenta una valida alternativa a quel modello che fu definito il "Washington consensus". In particolare durante l'ultima crisi economica, Pechino ha dato ulteriori prove di avere uno Stato molto efficiente, più efficiente dei nostri. In futuro tutto il dibattito sul ruolo dello Stato dovrà tener conto del modello cinese. L'egemonia è fatta anche di questo: istituzioni che danno risultati".

Come dovrebbe comportarsi l'Occidente?
"L'Occidente vede se stesso come la più cosmopolita fra tutte le culture. E' un curioso rovesciamento: in realtà siamo i più provinciali. Tutte le altre civiltà, dal XVIII secolo in poi hanno dovuto confrontarsi con un avversario più forte. La colonizzazione europea, poi l'americanizzazione, hanno sottoposto gli altri a uno sconvolgimento. Sono stati costretti, anche con la forza, a "diventare cosmopoliti". Noi non siamo passati attraverso questa esperienza. Di conseguenza siamo i più ignoranti. L'ascesa della Cina sarà per noi un apprendimento. Ci saranno aspetti che non amiamo affatto di quella civiltà, altri che scopriremo interessanti. Lo spostamento del potere dagli Stati Uniti verso la Cina è un processo secolare, inevitabile. Non dipende dalle singole scelte, o dai singoli errori, che questa o quella Amministrazione americana pu? fare. Sono in movimento forze più profonde, che vanno al di là dell'influenza dei nostri leader".


chiaro o no?

per evitare eventuali polemiche ecco chi e' l'autore (non certo un noto ex-maoista alla Brandirali):
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a prescindere della paronoia di chi ha aperto questa discussione.Paranoia che lo porta a vedere possibili razzisti e sinofobi OVUNQUE,e in questo non solo si preclude una discussione seria, in quanto la sua ignoranza sull argomento paventata dall arroganza della maesstrina puo soltanto provocare flames a non finire e risposte ironiche...

Cmq credo purtroppo (anche se cavallo pensa il contrario, ma io mi auguro vivamente che la cina continui  e divenga presto una vera superpotenza: anche perche ho degli interessi miei personali che cosi avvenga) che sul lungo termine la Cina non riuscira a venir a capo con tutti i suoi problemi: differenza tra poveri e ricchi sempre piu ricchi, corruzione insita nel sistema che solo una democrazia nord-europea potrebbe risolvere, problemi con le minoranze ( che a differenza di quello che sostiene cavallo, che in cina c e stato nel 1979...,e?sotto gli occhi di tutti quelli che in Cina ci vivono!), consumo interno troppo debole e concentrato solamente in quei grandi centri urbani che tutti conoscono....
Una soluzione,come mi disse il mio compagno di apartamento taiwanese che ha un PHD in economia e che per retaggio culturale (in quanto cinese) penso ne sappia qualcosa di me, te(cavallo) e altri messi assieme, sarebbe una federazione: e cioe enfatizzare lò??autonomia delle provincie.Autonomia che in pratica gia hanno!In quanto la Cina e?molto meno centralista che l India.


Lo bastoni ultimamente, uh?

 :-D  

Comunque sono con te, ottimo una Cina potente e prospera!

Ottimo per tutti! ;-P
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da destiny »

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« Risposta #109 il: 26 Febbraio, 2010, 14:32:56 pm »
haha, non ancora,non ancora...:wink:  :wink:  :wink:
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da MBC »
C'è un elemento che ha rovinato questo forum. E' stato lasciato libero di agire usando modalità di dialogo che vengono usate in politica (ex PCI). Negare sempre tutto a favore dell'ideologia, mettere in bocca agli altri cose mai dette. Caos.

Rigira tutte le frittate e prende gli utenti per sfinimento. Che alla fine sbroccano.

Razzista contro gli italiani (è italiano), cerca di mettere indigeni e migranti l'uno contro l'altro. Creando divergenze.

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« Risposta #110 il: 26 Febbraio, 2010, 15:05:30 pm »
Chissaà quale lingua parlerà il futuro...

Un inglese, cinese con parole spagnole e arabe ?

Diciamo cino e ingle per primi...

Qua ci vorrebbe uno studioso del settore, sicuramente loro qualche idea...se la sono fatta!

Questa grande ricca regione da ovest a est parlerà inglese?
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da destiny »

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« Risposta #111 il: 26 Febbraio, 2010, 15:14:33 pm »
Comunque Cavallo, per usare dati certi...

Affermare come affermano alcuni studiosi che tale paese X o coalizione X diventerà egemone in un futuro prossimo è una teoria!

Diverso è constatare che la Cina spende 1/10 in armamenti rispetto agi USA!

Ha un esercito bloccato in casa...

Una flotta navale capace di intimorire forse il principe del grande fratello e colleghe...

Inzomma... teorie, si... belle e interessanti!

Mah...

Sai....

Vedo che ora hai capito! ;-)
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da destiny »

libero

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« Risposta #112 il: 26 Febbraio, 2010, 15:56:04 pm »
Alain Minc, dieci giorni per sconvolgere il mondo
"Non profezie ma metafore": un pamphlet sugli scenari possibili che ci attendono
http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplr ... 1&sezione=
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da libero »

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« Risposta #113 il: 26 Febbraio, 2010, 17:35:20 pm »
Una federazione non sarebbe un colpo al cuore per tutti i patrioti "I love China" e nazionalisti cinesi?

In Cina sono talmente tanto circondato che ogni tanto mi verrebbe voglia di dirgli... "OK ho capito"!  "W la Cina!".

Secondome me è un errore!

Credo, poi non so....
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da destiny »

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« Risposta #114 il: 26 Febbraio, 2010, 17:43:43 pm »
Citazione da: "destiny"
Una federazione non sarebbe un colpo al cuore per tutti i patrioti "I love China" e nazionalisti cinesi?

In Cina sono talmente tanto circondato che ogni tanto mi verrebbe voglia di dirgli... "OK ho capito"!  "W la Cina!".

Secondome me è un errore!

Credo, poi non so....

si puo essere,ma prima gli si dipinge i cavalli come zebre, e gli si ripete che sono zebre, poi mano a mano gli si sostituisce con zebre vere....

Cmq per i cinesi, che ne vogliano per HK hanno bisogno di permessi speciali e pure per macao se nonr icordo male.

Poi con la storia del HUKOU, una specie di passaporto interno, la Cina e?in fondo gia divisa internamente...

Un WAIDIREN, appena che esce dal suo villaggio e?come un extracomunitario in Italia...o peggio!
...e deve fare il visto (juzhu zheng) e cmq non e?detto che possa mandare i figli a scuola, usufruire delle infrastrutture...e viene pure vessato come un extracomunitario dagli stessi locali....


in passato ci fu una vera e propria tendopoli all interno di pechino, chiamata Villaggio Zhejiang dove gli immigrati wenzhounesi bivaccavano....La polizia smantello tutto?in un paio di gg...senza tante cortesie...

http://www.fathom.com/feature/122111/index.html
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da MBC »
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Rigira tutte le frittate e prende gli utenti per sfinimento. Che alla fine sbroccano.

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« Risposta #115 il: 26 Febbraio, 2010, 17:53:22 pm »
spiega a Cavallo cosa è un Hukou.....

a frustate Cavallo, altro che cosmopolita!

 ;-)  ;-)  :-D
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da destiny »

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« Risposta #116 il: 26 Febbraio, 2010, 18:00:04 pm »
Citazione da: "destiny"
spiega a Cavallo cosa è un Hukou.....

non lo capirebbe,....

Citazione da: "destiny"
a frustate Cavallo, altro che cosmopolita!

si, facile fare i cosmopoliti con quello degli altri...;)


Citazione da: "destiny"
Senza contare in cina i "China uber Alles" che si mettono a piangere se gli tocchi la Cina e hanno vere e proprie crisi isteriche!

Paragonati i nostri nazisfascisti sono dei rasta!

 :-D  :-D  :-D  :-D

 in effetti, tra gli italiani "cinesizzati", piu cinesi deglis tessi cinesi e i giaponesizzati visti, ahime, in Giappone non so chi é peggio...,...
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da MBC »
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« Risposta #117 il: 26 Febbraio, 2010, 18:10:21 pm »
Prova...

almeno così si rende conto...

 ;-)
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« Risposta #118 il: 26 Febbraio, 2010, 18:15:32 pm »
so che non riusciro' ad arginare la bella cascata di OT che state liberamente producendo nel vostro splenddido duetto (ma perche' non usate chat o mp, allora?) ma chiedo pacatamente visto che vi sentite cosi' ultraesperti di vicende (macro, non micro o da pettegolezzo, forse c'e' qualche differenza...) della Cina, com'e' mai che non vi candidate entrambi per gestire un ciclo di lezioni in queelle stesse Universita' di Londra e Tokio  che si  contendono l'autore dello scritto che ho postato in apertura del thread e com'e' mai che non vedo vostri articoli mnon dico sul Times, sul Guardian, o neppure su La stampa, il Sole 24 Ore, ma neppure sulla homepage di Associna (non gestita certo da me)?

perche' non date un decisivo contributo chiarificatore sulle questioni dell'inteerpretazione delle tendenze planetarie e del ruolo della Cina, a cui possano inchinarsi anche tali istituzioni e guiornali?

OT per OT aspetto cortese risposta o un serio (se se ne e' capaci) ritorno in topic, please, anche mancandovi l'assistenza di huangi/georgemosse/baobao/miaoumiaou, ribannato per l'ennesima volta....
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« Risposta #119 il: 26 Febbraio, 2010, 18:18:12 pm »
Si stava ipotizzando una federazione, Cavallo....

Io invece ti avevo fatto una domanda precisa!

Una potenza egemone senza pistola do va?

Sempre per essere in tema!

Ora puoi anche rispondere... ;-)
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