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Autore Topic: Convivenza  (Letto 14214 volte)

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Idra

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« Risposta #30 il: 24 Febbraio, 2006, 20:08:34 pm »
La mia personale opinione non si discosta molto da quello di Glaus per alcuni tratti.

In anzi tutto, sul commercio, bisogna ricordare che vi sono dei regolamenti a secondo dello stato in cui si e', quindi, in linea di principio, DEVONO essere rispettati.
Cosi' e' vero che ogni stato ha le sue regole, e il concetto di concorrenza sleale e' prettamente collegato alle singole nazioni.
Quindi, in linea di massima, ogni stato puo' avere le proprie regole, senza essergli obbligatoriamente imposto da altri stati. Da queste regole poi si determinano rapporti piu' o meno forti fra le varie nazioni.
Cio' significa che saranno i cinesi a sbabilirsi i propri regolamenti nel proprio stato.

In Italia, paese molto garanteista, vi sono a volte anche forti restrizioni alla liberta' economica, che devono essere rispettati anche dagli stranieri che vivono in tale territorio, e' indiscutibile cio'.

2 precisazioni:

1)- Molti stranieri, molti cinesi, spesso violano la legge, riferendomi soprattutto alle leggi riguardo il commercio. Per svariati motivi.
La non conoscenza di tali leggi, a causa soprattutto di problemi linguistici (e' molto rilevante cio').
-La percezione prioritaria della propria esigenza di sopravvivenza rispetto alla legalita'. Quando uno straniero, che viene da una vita povera, e cerca di migliorarla, sente piu' tale necessita' che quella el rispetto della legge. Giusto o non giusto? Be', bisogna vivere certe situazioni per rispondere a cio'. Se non hai soldi, non puoi permetterti di vivere in un ambiente conforme agli regolamenti di sicurezza o sanitari, ma ti devi accontentare di luoghi stretti e sporchi, questo insegna la poverta'
-La mentalita' poco fiducioso verso le istituzioni, e verso gli obblighi imposti dallo stesso. Non si pretende niente dallo stato, in quanto stranieri e in quanto ci si sente lasciati soli da tali istituzioni, e non si tende a dare l'indispensabile allo stato per lo stesso motivo. Non sentendo le ideologie sociali che stanno dietro magari l'obbligo dei tributi, si percepisce quest'ultimi solo come una imposizione di uno stato disinteressato a loro (parlo come terzo).
2)
Bisogna per altro ricordare che gli stessi cittadini italiano non sono sempre perfettamente rispettevoli della loro legge. Si dice che 8 italiani su 10 sono degli evasori fiscali (fonte ripreso da un programma televisivo, e quindi non e' verificato la loro attendibilita'). Questo non perche' siano tutti criminali, ma perche' forse la pressione fiscale (tasse)e' troppo elevata. Puo' valere anche per gli stranieri.
Spesso, i cinesi, si sentono feriti, perche' le stesse persone che scagliano la pietra' della moralita', dall'alto della loro superiorita', sono anch'essi dei "peccatori" di legge.

Cosi', nella comprensione comunque delle vere esigenze delle persone meno agevolate, come possono essere molti stranieri, bisognerebbe far rispettare la legge a tutti, in egual modo. Si sa poi che assolutizzando questa teoria, si paralizzerebbe la societa', sempre intenta a rispettare le numerose leggi. Ogni tanto, a secondo delle situazioni, e compresi i fini della legge, bisogna anche essere un po' flessibili.

E' necessario quindi fare delle giuste leggi, e sensibilizzare in modo opportuno le persone italiane e straniere. Le persone straniere sempre piu' integrate (se ci e' consentito) cercheranno di adeguarsi il piu' possibile.

Ma mi sembra, ritornando all'argomento del topic, che problemi siano piu' di COMUNICAZIONE e SOCIALE per un queto vivere generale, per una convivenza spigolosamente possibile, nel rispetto reciproco, e non fomentando odio e razzismo.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Idra »

just_fra

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« Risposta #31 il: 24 Febbraio, 2006, 22:26:33 pm »
Citazione da: "aron"
IO volevo dire che gli italiani nn hanno diritto di criticare i cinesi nella situazione in cui si trovano. Fa uno strano effetto essere criticati da voi.

è come se un albanese criticasse il tedesco.  Tutto qua.


IO SONO CINESE, E SONO FIERO DI ESSERLO!! Tutto quello che ho scritto fin'ora in questo topic, non vuole ne offendere il commercio cinese, ne tanto meno disprezzare la Cina!!! Ho semplicemente esposto i miei pensieri (come ho sottolineato nei miei primi post) per discuterne (speravo pacificamente) insieme!!!
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da just_fra »

BlackPepper

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« Risposta #32 il: 01 Marzo, 2006, 22:57:00 pm »
Citazione da: "glaus"
Quando, però, si scoprono in Italia laboratori clandestini sullo stesso modello di quelli cinesi, questo è un reato e va perseguito. Mi spiace.
Forse a qualcuno tutto ci? potrà sembrare ingiusto, ma esistono delle leggi e dovrebbero essere rispettate.
Le leggi che BP si sente di violare spesso sono infrante a danno di altre persone perché non tutti, anzi ben pochi, la pensano come lei. Detto fatto, moltissime imprese italiane e non delocalizzano la produzione e si spostano in Asia Orientale. Perché? Perchè in quei paesi il costo del lavoro è bassissimo, mancando spesso assistenza sanitaria, assicurazione contro infortuni, ferie pagate, contributi, sindacati. Se si aggiungono tutti questi fattori, il costo del lavoro sale vertiginosamente e, di conseguenza, anche il costo del prodotto. Moltissimi lavoratori sono minorenni e dormono nei laboratori tanto tipici del modello cinese dopo aver lavorato per una quindicina di ore. A volte sono scappati dalle campagne dove stavano in condizioni ben più misere.


Vorrei chiederti a quale modello cinese ti riferisci.
E poi non ho ancora capito dove lo vedi (tu ma anche tanti altri) il lavoro minorile. Io parlavo di minorenni che aiutano i genitori in momenti di bisogno, siamo cinesi ma prima di tutto siamo umani, nessuno tratta il proprio figlio come un mulo. Non siamo animali come la TV fa vedere, troppo facile fare informazione con documentazioni parziali, e poi se fanno vedere che hanno trovato un laboratorio in cui lavorano bambini non significa che in tutti i laboratori cinesi fanno lavorare i minori.
Il basso costo della manodopera in Cina non è dovuta a ci? che dici tu, ma principalmente ad un'elevata offerta di manodopera. I lavoratori non sono organizzati come nei paesi industrializzati, ma ti assicuro che sanno come farsi rispettare (te lo dico perché ci sono fatti che lo confermano) e se lavorano 15 ore invece di 8 è perché hanno bisogno di soldi: meglio lavorare onestamente che andare a rubare o incrociare le braccia ed aspettare che ti mantenga lo stato. Poi non dormono nei laboratori come affermi tu, ma esistono dormitori che non sono poi così invivibili come tu immagini. Forse molti operai sono minorenni, ma di sicuro lavorano di loro spontanea volontà (ma i minorenni non lavorano anche in paesi all'avanguardia come l'Italia?). La gente non "scappa" dalle campagne per sfuggire alle "misere" condizioni, ma perché in campagna non c'è lavoro e come si sa noi cinesi siamo un popolo di lavoratori, basta che ci sia lavoro e noi siamo contenti, non siamo come alcuni che non sanno far altro che lamentarsi continuamente della loro misera paga. Altro mito da sfatare: anche i cinesi hanno le ferie.
Se non credi a ci? che ti dico, la prossima volta che vado in Cina ti porto a fare un giro per le fabbriche cinesi.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da BlackPepper »
Sorridi sempre anche se il tuo sorriso è triste, perchè più triste di un sorriso triste c´è la tristezza di non saper sorridere. - J.M.

HuRoby

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« Risposta #33 il: 01 Marzo, 2006, 23:46:31 pm »
Glaus,curiosità mia, ma quello ke tu stai afermando,le affermi x averle viste quelle cose,o sn semplicemente info ke leggi sui giornali o su internet o sentite/viste nei tg?Riguardo alle opinioni ke stai esprimendo riguardo al bassissimo costo della manodopera cinese


E poi nn dire ke quelle xsone sn scappate xkè alla fin fine te nn sai neinte.La maggiorparte delle xsone ke cm dici tu scappano dalle campagne,nn scappano,si trasferiscono in cerca di fortuna,ke sia italia o meno,nn fa differenza.Durante la migrazione in massa degli italiani in america?cos'era?fuga o in cerca di rikkezza/lavoro? usa parole più appropriate xfavore,i miei genitori,se dovessi usare i tuoi termini,sn scappati dalla campagna. .strano. . .xkè ogni gg sento i miei dire ke vogliono tornarsene in cina?mancanza della miseria in campgna?bo. . .(e  poi nn è bello dire così xkè praticamente stai dicendo ke la loro città natale è na merda ed è il motivo x cui se ne sn andati).
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da HuRoby »

missjin

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« Risposta #34 il: 02 Marzo, 2006, 08:36:43 am »
io sono cinese e sono fierissima di esserlo ma nn posso negare aspetti purtroppo negativi del mio paese e nn lo dico perchè sentito dire da telegiornali o da persone che neanche ci hanno messo piede in cina...
secondo me è inutile nascondere la realtà ....inquanto vi sono problemi che realmente esistono come fabriche clamdestine o operai che lavorano in modo disumano....ovviamente qualche passo avanti la cina l'ha fatto per tutelare il lavoro dell'operaio ma non è così in tutte le aziende e regioni della cina.
inoltre penso che glaus non abbia usato il tono "fuga" in modo dispreggiativo , voleva semplicemente dire, secondo me, che E' VERO che siamo fuggiti dal nostro paese, per cercare un futuro migliore e non vedo niente di male a dire ci?...... all'epoca in cui i nostri genitori son venuti in italia la differenza italia cina era molto più grande di adesso ed è normalissimo che un uomo scelga per il proprio benessere di spostarsi in luoghi più ricchi per guadagnare qualche soldo in più.
detto qst a mio parere non serviva prendersela così tanto.

X hu roby:  io penso che i tuoi genitori abbiano avuto l'idea di ritornare in cina solo in questi anni qua di grande sviluppo per il nostro paese..nn penso che 5 anni fa l'avrebbero pensata così
è normale che adesso che la cina sta vivendo un periodo favoerevole alla sua economia i tuoi genitori come i miei vogliano ritornare in patria ...ma solo adesso la pensano così

volevo aggiungere che secondo me è davvero stupido e puerile fare comaparazioni tra cina e europa quando veniamo accusati su cose fondate e nn avendo giustificazioni ricorriamo al fatto che anche qua in europa le cose nn è che vadano molto meglio.....
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da missjin »

Natsuki

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« Risposta #35 il: 02 Marzo, 2006, 11:43:58 am »
x missjin: invece ti sbagli, i vecchi del mio paese natale e quindi del paese natale di huroby(veniamo dallo stesso posto), vogliono da sempre tornarsene in cina quando saranno vecchi e avranno "sistemato" i figli. è un loro modo di pensare che non dipende nè dal boom economico che sta coinvolgendo la cina, nemmeno da nessun altro fattore, semplicemente dopo aver guadagnato i soldi vogliono andare in cina a trascorrere la vecchiaia.

scusate questo mio intervento OT, ma non ho potuto leggere tutti i post e qundi non ho ben capito come dalla convivenza siamo passati a questo argomento.
ciao e buona discussione!
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Natsuki »

HuRoby

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« Risposta #36 il: 03 Marzo, 2006, 02:07:08 am »
cm detto da natsuki,i miei ci vogliono andare x puro svago e nn x lavoro,il ke,nn centra niente il boom economico della cina,i loro investimenti li hanno già fatti
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da HuRoby »

glaus

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« Risposta #37 il: 03 Marzo, 2006, 03:51:59 am »
Citazione da: "BlackPepper"
Il basso costo della manodopera in Cina non è dovuta a ci? che dici tu, ma principalmente ad un'elevata offerta di manodopera. I lavoratori non sono organizzati come nei paesi industrializzati, ma ti assicuro che sanno come farsi rispettare (te lo dico perché ci sono fatti che lo confermano) e se lavorano 15 ore invece di 8 è perché hanno bisogno di soldi: meglio lavorare onestamente che andare a rubare o incrociare le braccia ed aspettare che ti mantenga lo stato. Poi non dormono nei laboratori come affermi tu, ma esistono dormitori che non sono poi così invivibili come tu immagini. Forse molti operai sono minorenni, ma di sicuro lavorano di loro spontanea volontà (ma i minorenni non lavorano anche in paesi all'avanguardia come l'Italia?). La gente non "scappa" dalle campagne per sfuggire alle "misere" condizioni, ma perché in campagna non c'è lavoro e come si sa noi cinesi siamo un popolo di lavoratori, basta che ci sia lavoro e noi siamo contenti, non siamo come alcuni che non sanno far altro che lamentarsi continuamente della loro misera paga.

Il costo del lavoro è sostanzialmente determinato da tre fattori: la domanda e la richiesta di lavoro sul mercato e le condizioni legali a cui è sottoposto. Da ci? che hai scritto si evince che in Cina è più forte la domanda che l'offerta, quindi le imprese tendono ad abbassarlo (viceversa quando c'è più offerta da parte delle industrie queste ultime lo alzano per stimolare le persone a offrire la loro forza-lavoro), ma le condizioni legali - cioè quello che ho citato io - sono un elemento fondamentale, su questo punto non si discute (in ogni realtà mondiale).
La presenza di così tanta manodopera fa si che essa sia facilmente rimpiazzabile nel momento in cui qualcuno protesta, si infortuna, comincia ad avere problemi di salute..... etc. (un delle carte vincenti della produzione dei componenti elettronici di Taiwan negli anni '70 fu proprio il continuo ricambio di manodopera giovanile che era automaticamente eliminata e altrettanto automaticamente sostituita con l'insorgere di un minimo difetto visivo delle operaie.)

Citazione da: "BlackPepper"
Altro mito da sfatare: anche i cinesi hanno le ferie.
Se non credi a ci? che ti dico, la prossima volta che vado in Cina ti porto a fare un giro per le fabbriche cinesi.


Non ho mai creduto ai miti. Ma sarò in Cina ancora fino alla prima metà di luglio; se entro questo periodo avrai l'occasione di andare in Cina, incontriamoci, così mi farai fare il giro nelle fabbriche :wink:
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da glaus »

kunos

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« Risposta #38 il: 05 Marzo, 2006, 19:14:56 pm »
intanto ciao a tutti, questo e' il mio primo post su questo forum.

dal mio punto di vista per "concorrenza sleale" si intende appunto, come notato da alcuni sopra, soprattutto il fatto che i Cinesi (gli asiatici in generale) abbiamo un atteggiamento molto diverso rispetto agli europei (e italiani in particolare) rispetto al lavoro.
Io ho un'esperienza di 2 anni di lavoro in Giappone da cui sono uscito distrutto, ed e' dire poco.
Sicuramente Giapponesi e' Cinesi sono mossi da motiviazioni diverse sul posto di lavoro, dove i Giapponesi hanno un atteggiamento piu' basato sul mero "onore" e lealta' nei confronti dell'azienda (un po dei moderni samurai diciamo) dove i Cinesi tendono ad essere guidati puramente da fattori economici.
Cmq resta il punto che un italiano si sente minacciato da una concorrenza che non ha, di fatto, limiti o standard quando si parla di orari e condizioni lavorative.
Io sono cresciuto nutrendomi di teorie tutte italiote come "massimo risultato con il minimo sforzo".. e faccio parte di quella fetta d'europa che considera una vita spesa per lavorare come non degna di essere vissuta.
Gli Inglesi sono un esempio in questo, basta vivere in Inghilterra per apprezzare il rispetto di questo popolo verso il "tempo libero" gli "hobbies" ecc.
Sono elementi difficilemente riscontrabili nella cultura asiatica.. piu' orientata verso la "forza bruta" nel risolvere i problemi.
Qui a Trieste i negozi Cinesi sono aperti 13 ore al giorno tutti i giorni, e non credo proprio ci sia un "cambio" di personale durante la giornata.
Io, da consumatore, me ne frego.. trovo quello che mi serve, a prezzi ottimi e ogni volta che mi serve.. ma capisco anche i gestori di negozi italiani che, abituati a staccare alle 12:30 fino alle 4:30 chiamino "sleale" la concorrenza Cinese.

La speranza e' che con il tempo si trovi un equilibrio.. bisogna capire in che mondo si vuole vivere. In uno spettacolo tanti anni fa Grillo diceva che 300 anni fa i contadini si spaccavano la schiena 15 ore al giorno per zappare la terra e fare 10kg di grano. Oggi i contadini hanno i macchinari che li aiutano, producono 1000kg di grano.. ma si spaccano sempre la schiena per 13 ore al giorno!
E' qui che i conti non tornano.. in Europa la gente cerca di lavorare per vivere, non vive per lavorare.. e' una distinzione che spero rimanga ben chiara nel nostro futuro.

Ultima nota per aron... riguardo alla proporzione per cui:

germania : albania = cina : italia

Io di emigrati tedeschi in albania ne conosco pochi.. ma pochi pochi eh..
Idem per emigranti italiani in cina.. quindi mi sa che devi rivedere un po i tuoi calcoli.
Io ho vissuto 3 anni in Inghilterra e 2 anni in Giappone.. mi sono sempre e cmq comportato da OSPITE.. questo non significa certo spegnere il cervello e accettare tutto senza lamentarsi, anzi.. ma contare fino a 10 non guasta mai.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da kunos »
Stefano Casillo

aron

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« Risposta #39 il: 08 Marzo, 2006, 11:44:47 am »
Il calcolo l'ho fatto benissimo e anche prendendo il vostro tipo di ragionare.
E anzi forse sarete peggio dei albanesi visto i numeri dell'immigrazione italiana. Diciamo che ti sei contradetto da solo.
Se la vuoi mettere cosi allora non sai quanti immigrati italiani sono nel mondo. :-D
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da aron »

kunos

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« Risposta #40 il: 08 Marzo, 2006, 12:02:20 pm »
non mi sono spiegato.

la mia domanda non e' quanti emigranti italiani ci sono nel mondo, bensi, quanti emigranti italiani ci sono in Cina.

C'e' un evidente movimento di Cinesi verso l'italia.. il che dimostra che, tutto sommato, non e' cosi' male stare qui, o no? Al contrario non mi sembra ci sia un movimento simile di Italiani verso la Cina.

E ricorda quello che hai detto qui, cito:

"IO volevo dire che gli italiani nn hanno diritto di criticare i cinesi nella situazione in cui si trovano. Fa uno strano effetto essere criticati da voi."

Ti sbagli, gli italiani hanno tutto il diritto di criticare i Cinesi immigrati, cosi' come un Iraniano ha il diritto di criticare un Italiano immigrato. Il concetto di ospitalita' prescinde ogni idea di ricchezza o presunta evoluzione culturale. L'immigrato e', prima di tutto, ospite del paese e della cultura verso cui si e' spostato.  
Non accettare le critiche dal popolo che ti ospita e' sintomo solo di maleducazione e ignoranza, che tu hai ampiamente dimostrato nei tuoi post precedenti.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da kunos »
Stefano Casillo

aron

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« Risposta #41 il: 08 Marzo, 2006, 12:37:33 pm »
Non fraintendermi il diritto di critica è sacrosanta, ma forse non riesci a distinguere la diffamazione dalla prima. E poi credo che sei tu che hai dimostrato un arroganza sin dal primo post. Allora ti ripeto che gli italiani nn hanno diritto di lamentarsi, visto che è solo diffamazione quello che dicono e poi per i flussi migratori non c'è confronto.  Dico in proporzione alla popolazione, l'Italia non la batte nessuno. Se poi hai dei paraocchi e vuoi mettere in materia dei flussi specifici, bè che ti devo dire, la Cina spadroneggia, ma non'è un indice reale questo visto che siamo un paese di 1,3 miliardi di persone. Allora se facciamo una proporzione gli cinesi in Italia sarebbero come gli italiani in Cina, forse anche di meno visto che la tendenza si invertirà. Ma poi il tuo esempio è davvero ridicolo , allora che ne dici della Libia?  A questo punto la Libia è migliore dell'Italia?    Ma se non sbaglio la tua tesi e quella dei molti altri italiani è basata solo su flussi migratori? Cioè il vostro odio deriva perchè avete troppi cinesi in Italia o no?

Bè mi sembra che dovete fare una meditazione. Se veramente volete no immigrazione, fate cosi:  fate ritornare dal mondo tutti gli italiani che ci  sono nel mondo cioè il 50% della popolazione italiana e noi facciamo lo stesso. Voglio vedere chi ci perderà di più... ;-)
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da aron »

kunos

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« Risposta #42 il: 08 Marzo, 2006, 13:17:04 pm »
caro aron,

fino a prova contraria.. io non odio nessuno prima di conoscerlo. mi baso sulla mia esperienza per farmi delle idee. a  me nn piace quello che dici e il modo in cui lo dici.. questo accadrebbe anche se tu fossi pakistano o thai o siciliano; la maleducazione, purtoppo non ha nazionalita'.

poi dire ad uno che si iscrive in un forum sulla comunita' cinese in italia di odiare i cinesi e' quantomeno demenziale.

Discorso diffamazione. Conosco benissimo la differenza credo, o forse no.. vediamo, ad esempio, in riferimento al post originatore del thread:

E' diffamazione affermare che in europa ci siano standards in genere piu' elevati in quanto a igene, sanita' e controlli qualita' rispetto a quelli che si trovano nel est dell'asia?
Secondo me no. Cioe'.. se la ragazza del ristorante cinese dove a volte vado mi dice "c'e' un market cinese qui a trieste in via xxx, e' tutto pulito e tutto in regola"... una ragione ci sara' per questa sua affermazione no?

E' diffamazione affermare che un negozio che venda dai sandali alle tazzine per il tea sia esteticamente non il massimo? E' certo opinabile, ma difficilmente puo' essere definito diffamazione.

E' diffamazione affermare che, soprattutto nella prima fase dell'"ondata", una buona parte di  cinesi siano entrati in questo paese in maniera illegale e abbiano portato avanti affari in maniera illegale?
Non faccio il poliziotto, quindi non saprei.. ma direi che anche qui non ci sono gli estremi per definirla "diffamazione".

E' diffamazione affermare che i cinesi tendono a fare "gruppo a parte" e a non integrarsi nella cultura del paese ospitante?
Mah, io lo vedo in italia, l'ho visto in inghilterra, l'ho visto in giappone, l'ho visto in thailandia. E' forse un caso la presenza delle "chinatown" un po in tutto il mondo?
Come mai uno appassionato di culture asiatiche come me ha amici da tutte le parti dell'asia TRANNE che dalla cina? Colpa mia?  :roll: forse..

Infine.. chiudendo perche' sti post stanno diventato troppo lunghi e noiosi per chi legge. Discorso flussi. Vedi Aron, al tipico italiano che ha vissuto qui da sempre e che non si sognerebbe neanche lontanamente di lasciare il suo luogo di origine "non glie ne po frega' de meno" che gli immigranti cinesi siano lo 0.000947123% della totale popolazione cinese! Quando lui si vede la via in cui e' nato riempirsi di gente che:

- non si integra
- li butta fuori dal mercato con prezzi stracciati
- ha abitudini totalmente differenti

Al tipico italiano gli girano pure le scatole, ti girerebbero anche a te, ne sono convinto. Soprattutto considerando che, la comunita' cinese in italia e', tutto sommato, "ospite non invitato".
L'emigrazione italiana all'estero che tanto citi e' avvenuta in circostanze totalmente differenti. Gli italiani sono sbarcati in america, australia o germania. In america e australia non esisteva, di fatto una cultura locale a cui adattarsi (in quanto massacrata dai primi coloni  :roll: ) quindi era come "partire da zero". In germania, le differenze culturali erano cmq estremamente limitate se confrontate a quelle fra europa e cina oggi.

Io chiudo il discorso dicendoti questo.. un atteggiamento brusco e rissoso come il tuo, non porta a niente di buono. Io spero di poterti classificare come la classica "pecora nera", perche' se tutti i cinesi fossero come te allora inizierei seriamente a pensare che la chiusura delle frontiere possa essere una misura da prendere ASAP.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da kunos »
Stefano Casillo

aron

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« Risposta #43 il: 08 Marzo, 2006, 14:43:02 pm »
Ma mi spieghi la Libia? Non l'hanno massacrato gli italiani? A chi stai cercando di convicere te stesso forse? Poi in America ci sono gli inglesi, francesi, olandesi, tedeschi prima degli italiani e c'erano leggi da rispettare. Vedi cerchi di essere amico, ma dalle tue parole si deduce il contrario, forse sei cosi abile da mentire anche a te stesso. 8)

Alla fine il succo della tua storia è questa senza mezzo giri di parole "la concorrenza cinese". Bè non' è la colpa dei cinesi se gli italiani non possono competere perchè non hanno studiato abbastanza. POi per quanto riguarda il tuo odio si capisce benissimo tipo "immigrati non invitati"  :-D  Guarda più ti leggo più presumo che sei uno della satira. Nessun immigrato viene invitato. Senti se ti stanno antipatici i cinesi, fai cosi cacciali via tutti e mandali tutti a casa, e noi faremmo lo stesso con voi.  Poi facciamo anche una guerra commerciale come lo desiderate tanto. E credo che a rimetterci sarebbe l'Italia e non la Cina. Tieni in mente questo. Non puoi competere con la Cina nel suo campo industriale, capito? secondo te non è diffamazione dire in telegiornale sempre che i prodotti cinesi in genere sono pericolosi e fatti con materiali scadenti senza diritti per i lavoratori e per l'ambiente? Ma vivete a Marte? Anzi ti dico che una camicia di Versace pagati 200euro non vale una camicia cinese di 20euro per non dire di più, e non dico tanto per dire. è la pura verità.
 Poi ti voglio dire che i cinesi sono chiusi ma non ipocriti e sbruffoni. E hanno amici veri e non dei presunti tali.  

Comunque si capisce che la tua presenza nel forum è diffamatoria per se visto che hai solo un interesse...
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da aron »

kunos

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« Risposta #44 il: 08 Marzo, 2006, 15:02:09 pm »
Citazione da: "aron"
Ma mi spieghi la Libia? Non l'hanno massacrato gli italiani? A chi stai cercando di convicere te stesso forse? Poi in America ci sono gli inglesi, francesi, olandesi, tedeschi prima degli italiani e c'erano leggi da rispettare. Vedi cerchi di essere amico, ma dalle tue parole si deduce il contrario, forse sei cosi abile da mentire anche a te stesso. 8)

Alla fine il succo della tua storia è questa senza mezzo giri di parole "la concorrenza cinese". Bè non' è la colpa dei cinesi se gli italiani non possono competere perchè non hanno studiato abbastanza. POi per quanto riguarda il tuo odio si capisce benissimo tipo "immigrati non invitati"  :-D
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Stefano Casillo